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NewTuscia – MAGLIANO SABINA – di Stefano Stefanini. Nel quadro del programma di conferenze del Rotary Club Sabina Tevere, presieduto dall’ambasciatore Giovanni Polizzi, presso la Sala Consiliare del Comune di Magliano Sabina e in collaborazione con la Federazione Coldiretti di Rieti, presieduta da Enzo Nesta” si è svolta la conferenza “La sostanza organica del suolo per la fertilità agraria e la lotta ai cambiamenti climatici” , tenuta dal prof. Alessandro Piccolo, docente di Chimica Agraria presso l’Università di Napoli Federico II.
Il docente ha introdotto la sua conferenza – ovviamente orientata alle attività pratiche in ambito delle produzioni agricole – con una necessaria suddivisione concettuale della scienza risalente alla filosofia greca classica come ricerca di rango superiore, per il bene dell’intera natura e la scienza come universalità e come armonia tra l’uomo e la natura, definita dal termine Episteme, in contrapposizione a Techne’, intesa come tecnica e conoscenza specifica, perizia idonea allo sfruttamento della Natura, regole del saper fare, proprie di uno specifico ambito scientifico.
Il docente ha poi fatto riferimento all’Humus quale sostanza organica del suolo, definita nell’antichità anche con riferimento al respiro di Dio, al soffio di Dio.

cambiamenti climaticiDopo un inquadramento storico sulla considerazione dell’Humus dall’epoca antica sino agli albori della scienza moderna e dello sviluppo della chimica, il prof. Piccolo ha dimostrato quanto la sostanza organica del suolo sia stata sempre più determinante per la concreta nutrizione delle piante, per il mantenimento della struttura fisica del suolo e la riduzione del rischio di erosione del suolo stesso.
Nella concreta realizzazione della così detta “economia circolare” ha avuto rilevanza pratica la ricerca finalizzata a riciclare le biomasse di scarto in agricoltura.
In particolare sia le biomasse agricole che quelle derivanti da rifiuti urbani possono essere trasformate in prezioso materiale “umificato”, del tutto simile all’Humus naturale del suolo, attraverso il processo accelerato di fermentazione così d’età aerobica (in presenza di ossigeno), come il compostaggio, praticato nella gestione dei rifiuti.
Il prof. Piccolo ha sottolineato con argomentazioni scientifiche sperimentate in particolare dalle ricerche dell’Istituto Universitario da lui diretto a Napoli, come l’utilizzo del “compost” sui suoli agricoli fornisca numerosi vantaggi ai produttori:
– sostituendo i fertilizzati azotati sintetici con una indubbia accresciuta compatibilità ambientale e risparmio economico sui costi
– migliorando la fertilità fisica e riducendo il rischio di erosione dei suoli
– eliminazione degli elementi patogeni del suolo, aumentando le rese delle colture di serra.
Altra importante proprietà del COMPOST, attraverso il processo biologico di fermentazione, è quella di notevole incremento di bio attività delle piante, che significa per lo sviluppo di una nuova industria agrochimica sostenibile la possibilità di estrazione di principi attivi dal COMPOST per applicazioni di agricoltura sostenibile di cosmetica e di miglioramento delle colture.
Inoltre il prof. Alessandro Piccolo ha illustrato con esempi concreti come la necessità di ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera e mitigare i cambiamenti climatici ha portato a sviluppare il ruolo della sostanza organica (rifiuti organici urbani e biomasse agricole) del suolo come serbatoio di carbonio organico da stabilizzare e preservare, con effetti benefici sulle qualità produttive del suolo, mantenendo nel contempo inalterate le rese delle colture agrarie.
Significativa è stata la presenza e l’intervento del Direttore Generale della Coldiretti Lazio, dott.ssa Sara Paraluppi. Inoltre il tema della qualificatissima conferenza è stato proposto dal Rotary Club Sabina Tevere in considerazione delle forti tradizioni agricole e forestali della città di Magliano Sabina e del suo comprensorio.
cambiamenti climatici2Per il Rotary Club Roma Quirinale hanno partecipato all’evento il presidente, ing. massimo Bordignon e chi scrive, nel contesto della collaborazione dei due Club nelle iniziative di piantumazione di un boschetto di alberi presso il Bosco Didattico della Tenuta Sant’Egidio di Soriano nel Cimino e negli interventi di restauro della Villa Romana di Poggio della Guardia di Sipicciano Graffignano.
Il prof. Alessandro Piccolo, Ordinario di Chimica-Agraria presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II”, è stato Ricercatore Fulbright-Hays, University of Illinois, USA ed ha ottenuto una laurea di Master in Agronomy dalla stessa University of Illinois. Esperto tecnico per la FAO, Divisione del Suolo e delle Acque, in progetti in vari Paesi africani, medio-orientali e latino-americani. Dal 1977 al 1992, Ricercatore in Chimica Agraria presso gli Istituti Sperimentali del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Dal 1992 al 2000, Professore Associato e poi, dal 2000, Professore Ordinario di Chimica-Agraria presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli “Federico II”. Dal 2006, Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca dell’Ateneo Federico II sulla Risonanza Magnetica Nucleare per l’Ambiente, l’Agroalimentare e i Nuovi Materiali.

 

 

 

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